(AGRA)
- Alle prese con l'aumento dei prezzi seguito all'introduzione
dell'euro, per risparmiare, i consumatori italiani sono molto
più attenti alle occasioni e guardano con più
attenzione a mercati e bancarelle.
"In questo periodo - conferma Giacomo Errico, presidente
della Federazione italiana venditori ambulanti aderenti alla
Confcommercio - gli affari vanno meglio, soprattutto per chi
vende alimentari. In fila davanti alle nostre bancarelle ci
sono impiegati, professionisti, gente mai vista fino a qualche
anno fa".
A Milano, in tempo di saldi, i negozi di abbigliamento segnano
il passo e si moltiplicano le bancarelle: +8,6% nell'ultimo
anno (complessivamente il numero degli ambulanti è
cresciuto dell'1,9% a fronte di un incremento ridotto allo
0,3% nel resto d'Italia, ma con incrementi significativi in
Trentino Alto Adige +5,9%, nel Lazio +3,7% e in Sicilia +2,5%).
"La crisi sta cambiando i rapporti di forza tra i canali
distributivi - spiega Enrico Finzi, presidente di Astra-Demoskopea
- a risultare vincenti sono i discount e i mercati rionali.
Perde, invece, il dettaglio alimentare tradizionale. Penalizzati
anche gli ipermercati. Gli italiani hanno capito che una scelta
di prodotti sconfinata porta spesso a comprare il superfluo,
cosa che in questo momento non si possono permettere. Inoltre,
spesso il grande supermercato è più scomodo
da raggiungere".
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