Due
giorni con 15 convegni e tavole rotonde cui hanno partecipato
oltre mille operatori del fuori casa, con una presenza praticamente
totalitaria del top management delle aziende di ristorazione
collettiva e commerciale. Questo, in sintesi, il bilancio
di 'Ristorazione 2004', appuntamento del 23 e 24 settembre
scorsi organizzato dalla rivista 'Ristorando' al Palazzo delle
Stelline di Milano. Nel corso della convention è stato
presentato il rapporto Fipe sui consumi fuori casa.
Secondo il report, dal 1988 ad oggi la ripartizione della
spesa delle famiglie per il consumo alimentare in casa è
scesa dal 75,1% al 69,1%, a tutto vantaggio della spesa per
i consumi fuori casa, cresciuta dal 24,9% all'attuale 30,9%.
La Fipe stima che tra vent'anni le due quote quasi si equivarranno.
In pratica, oggi un terzo dei consumi alimentari viene
veicolato fuori casa nei ristoranti e nelle mense. Cambia
anche l'importanza data ai pasti: appena dieci anni fa il
78,2% degli italiani considerava il pranzo il pasto principale
della giornata, a fronte di un 17,3% degli italiani che davano
maggior importanza alla cena.
Oggi la percentuale che dà rilevanza al pranzo non
arriva al 70% e quella che dà importanza alla cena
si attesta intorno al 30%. In Italia il valore dei pasti
consumati fuori casa è di 46 miliardi di euro,
di cui il 13% ricoperto dalla ristorazione collettiva e il
restante 87% appartiene alla ristorazione commerciale. Si
stima siano oltre 11 milioni gli italiani che ogni giorno
pranzano fuori casa.
|