Treviso si
colloca in mezzo a due mondi: con la “testa” nell’economia
mondiale (l’export comunque tiene, +3,2%, pur
con qualche criticità) e i “piedi” nelle
contraddizioni dello sviluppo proprie dell’Italia
(micro impresa, settori labour intensive, bassa propensione
all’innovazione di prodotto e all’innovazione
organizzativa).
Treviso “nel mondo”: l’andamento
dell’export
L’export cresce del 3.2% e il saldo commerciale
di oltre 4 miliardi di Euro continua a collocare la
provincia di Treviso al 4° posto in Italia, preceduta da Vicenza,
Modena e Torino.
Struttura
d’impresa
Emerge un tema importante per il futuro dell’economia trevigiana:
il ruolo delle medie imprese, le nuove imprese leader,
a capo di filiere transnazionali, capaci di interagire con i mercati
internazionali.
Può essere importante sapere che a Treviso vi è una concentrazione
di medie imprese che ha pochi confronti in Italia. Siamo al
4° posto in Italia per numero di imprese tra i 50 e 249 addetti sul
totale imprese del manifatturiero: 422 su 12.008 (dati censimento 2001).
Prime in Veneto a pari merito con Vicenza. E queste 422 imprese danno
occupazione a 39.300 addetti su 14.743 (il 27,7% del totale addetti
del manifatturiero). Siamo al 9° posto in Italia, primi in Veneto.
Resta il problema della micro e della piccola impresa: risorsa
di flessibilita’ ma in affanno a causa dei suoi vincoli dimensionali.
Caratteristiche degli imprenditori
136.800 in totale di cui 102.334 uomini e 34.456 donne.
Ogni 100 imprenditori 25 sono donne.
Treviso: 2° posto in Veneto per donne imprenditrici
Imprenditori stranieri: 6.637 cioè il 4,9% del totale degli
imprenditori concentrati soprattutto nelle costruzioni, commercio ed
attività manifatturiere.
L’ 87% ha un’età inferiore ai 50 anni ed il 12,9%
ha meno di 30 anni.
Osservazione finale
Dobbiamo anteporre queste trasformazioni strutturali alla semplice
lettura di quante imprese nascono o muoiono: perché questa pista
ci porta a vedere soltanto le evidenze più scontate. Cioè che
crescono i settori di attività di “manutenzione”:
le costruzioni, il commercio, i pubblici esercizi. E flettono i settori
storici, come il tessile abbigliamento. |